Il Risorgimento in ballo – Episodi tra cronaca e leggenda dal mondo della danza – 8a puntata
Con questa puntata si conclude «a passo di carica» la rubrica sul Risorgimento in ballo
Dopo la Seconda guerra d’Indipendenza a completare il Regno d’Italia mancavano Venezia, ancora in mano agli Austriaci, e Roma, sede del Papato. Anche il teatro di danza portò allora il suo contributo alla causa unitaria. Il corpo dei Bersaglieri, fondato da Carlo Alberto nel 1836, divenne sotto la guida di Alessandro La Marmora un reparto d’élite. Durante la campagna del 1860 si era distinto in tutte le battaglie entrando nell’immaginario popolare risorgimentale – accanto alle figure di Garibaldi e del re Vittorio Emanuele II – ed era pronto ad entrare anch’esso sui palcoscenici italiani.
Un esempio è il già citato ballo Il ritorno del volontario bersagliere dalla battaglia di Magenta, di cui non si conosce per ora l’autore (Bologna, teatro Nosadella, carnevale 1860), ma i bersaglieri – anzi, le bersagliere – più famosi sono nel ballo Flik e Flok di Paolo Taglioni con musica di Peter Ludwig Hertel, dato alla Scala di Milano nel carnevale 1862 (di cui ricorre quindi il 150°), cui arrise un successo strepitoso con repliche in tutta Italia.
Ripresa di un ballo dato a Berlino nel 1858, ha al suo interno una scena sottomarina in cui è situato un “Ballabile dei fiumi” che nell’edizione originale erano la Sprea, la Neva, il Tamigi, la Senna e il Danubio; significativamente a Milano quest’ultimo verrà sostituito con la Laguna Veneta, un numero che si chiudeva con l’entrata di balde ragazze vestite da bersagliere al suono della fanfara. Solo nel 1866 finalmente il Veneto sarà libero dal giogo austriaco; Roma verrà presa dopo la breccia di Porta Pia nel 1870, ed anche in quell’occasione risuonerà il Galop delle Bersagliere nel Teatro Argentina. Questa musica, familiarmente conosciuta col nome di “Flik e Flok“, accompagna ancora oggi la corsa energica e gioiosa dei militari.
Chi volesse conoscere la storia del ballo ed in particolare della sua musica può leggere l’articolo di Claudia Celi ed Andrea Toschi Alla ricerca dell’anello mancante: “Flik e Flok” e l’Unità d’Italia, «Chorégraphie», I, 2, autunno 1993, pp.59-72. (R.Z.)
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[…] Nel video, un breve videoclip musicale: la seconda figura della quadriglia tratta dal balletto Flik e Flok messo in scena dal coreografo Paolo Taglioni con musiche di Peter Ludwig Hertel (Milano, Teatro alla Scala 1862). Il balletto ebbe uno strepitoso successo in tutti i maggiori teatri italiani (vedi l’articolo di Rita Zambon; “Quando passano per via…”) […]