Immagini dalla “Giornata Paolo Toschi”

Il Museo degli Usi e Costumi della Gente Trentina di San Michele all’Adige ha promosso le iniziative in onore del folklorista

Ringraziamo la Dott.ssa Antonella Mott per le foto e il Direttore del Museo Giovanni Kezich che ci ha inviato questo testo:

San Michele all’Adige. 29 giugno 2019.

Bella giornata in onore del grande Paolo Toschi (1893-1974), nume tutelare dei folkloristi italiani, al Museo degli Usi e Costumi della Gente Trentina, forse il maggiore museo locale di tradizioni popolari del nostro paese. Occasione dell’iniziativa la donazione al Museo, da parte del M° Andrea Toschi e dei suoi familiari, della biblioteca del nonno, carica di testi rari, di documenti fotografici e di alcune curiosità, che il Museo ha allestito in una pregevole mostra bibliografica.

A suggello della donazione, presso il Museo, alcune interessanti iniziative. In apertura, concerto del M° Toschi al fagotto, accompagnato da Rodica Mariam al violino e Silvia Cesco alla chitarra, con un breve programma antologico sulla storia del valzer, dal nord al sud dell’Europa. A seguire, l’autorevole prolusione del professor Luigi Maria Lombardi Satriani, già docente alla Sapienza, decano degli antropologi italiani, appositamente convenuto da Roma, che ha ricordato gli anni della sua frequentazione con Toschi, a contatto e qualche volta anche in contrasto con alcuni altri grandi nomi: Raffaele Corso, Ernesto de Martino, Raffaele Lombardi Satriani, Tullio Tentori, Annabella Rossi. Una rievocazione non scevra di qualche spunto autocritico, ripensando al Toschi, ultimo alfiere di una ethnographia felix di marca ancora romantico-positivista subissato nella buriana del 1968 da un intendimento della scienza delle tradizioni popolari fattosi tutto politico.

Per finire, il dono forse più bello alla memoria di Toschi, ovvero la rappresentazione dal vivo di qualcosa che gli fu cara, la bellissima “Canta dei Mesi” di Cembra, eseguita da una venticinquina di figuranti in costume (i dodici mesi, le quattro stagioni, il re con il suo seguito di araldi e alabardieri, gli arlecchini…) e accompagnata da una piccola orchestrina di chitarre, violini e fiati, a cui si è aggiunto per l’occasione anche il M° Toschi con il fagotto. Queste rappresentazioni rituali dei dodici mesi, di acclarata origine carnevalesca, ancora in vita nel Trentino (val di Cembra) e in alcuni luoghi dell’Italia meridionale, si collocano infatti sul confine sottile, sempre esplorato in lungo e in largo da Toschi, tra rito e teatro. Bel pubblico, successo, applausi per tutti.

Qui sotto l’ex-libris che sarà utilizzato per i testi del Fondo Toschi:

Fondo Paolo Toschi Museo Usi e Costumi Gente Trentina

Il comunicato ufficiale della giornata è disponibile a questo link.

Condividi su / Share on

Se vuoi, mandaci un commento:

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.