di Angela Paletta
Qigong, energia e vita: esercizi preliminari per il benessere di anima e corpo
La medicina cinese tradizionale (MTC) indica tre fonti di sostentamento per il nostro benessere:
- energie celesti, ovvero esterne al nostro corpo
- energie ereditarie, ovvero quelle trasmesse secondo la memoria ereditaria dei geni
- energie nutritive, ovvero respiro e cibo.
La qualità e l’unione di questi elementi fa sì che si possa restare in salute e in armonia : il nostro corpo è percorso da una sorta di “canali di irrigazione” chiamati meridiani, che rendono possibile la circolazione delle energie in modo continuo.
I tronchi principali scorrono lungo l’intero perimetro del corpo in modo simmetrico, mentre i collaterali sono le diramazioni che raggiungono tutte le zone periferiche e gli organi: in genere sono denominati Dodici Canali quelli regolari e Otto Canali Meravigliosi i collaterali.
I tre focolari o Dantian invece sono conginuzioni o punti di unione:
- il superiore è situato nella gabbia toracica con limite inferiore nel diaframma: qui agiscono in simbiosi il cuore e i polmoni. Ha il compito di assimilare in generale l’energia dell’aria.
- il medio ha limite superiore nel diaframma e inferiormente da una linea immaginaria posta all’altezza dell’ombelico (fonte centrale del respiro per la MTC) : in questo spazio sono inclusi fegato e milza. Ha il compito di estrarre e assimilare l’energia degli alimenti.
- l’inferiore è situato nel basso ventre, tra ombelico e pube : comprende intestino, reni e organi riproduttivi. Ha il compito di conservare e distribuire l’energia originaria o ancestrale.
La vita umana è legata allo scorrere continuo di due diversi tipi di energie : una che scorre dall’interno verso l’esterno e l’altra che fa percorso inverso e che ci proviene dall’ambiente esterno, ovvero da aria ed alimenti.
Il Qigong è ritenuto essenziale per coltivare e nutrire il proprio corpo, mantenerlo in salute e per impedire il manifestarsi di malattie dovute allo squilibrio di questo sistema energetico.
Alcuni esercizi di Quigong esterno
Il controllo della postura è il punto di partenza della disciplina denominata “esterna” perchè implica l’utilizzo di movimento ed esercizi di coordinazione anche muscolare ed è visibile esteriormente: il respiro che accompagnerà questi esercizii sarà costante e continuo senza tensioni interne né esterne: la regolazione dello stesso, mantenendo espirazione ed inspirazione perfettamente uguali in lunghezza ed intensità porterà ad un’ immediata sensazione di quiete e benessere.
Si inspirerà ed espirerà esclusivamente dal naso, facendo particolare attenzione a quel che succede nel nostro corpo, dopo aver controllato che la postura acquisita sia corretta: il respiro diaframmatico-addominale è quello consigliato, sentendo ventre ed addome che si riempiono d’aria, gonfiandosi durante l’inspirazione e si svuotano durante l’espirazione, seguendo il tragitto compiuto all’interno dell’apparato respiratorio.
La qualità del respiro è controllabile tramite il suono prodotto dallo stesso, che deve essere dolce e continuo, senza interruzioni ed affievolimenti che denuncerebbero atonie, né sibili che invece son sintomi di contratture e strozzature muscolari.
Il Palo
E’ nominato in questo modo perché si pratica in piedi. Consiste nel trovare un atteggiamento rilassato, coi piedi aperti e separati alla stessa distanza delle spalle: si porta l’attenzione ai diversi punti del corpo, partendo dalla corretta distribuzione del proprio peso sulla pianta dei piedi. le ginocchia non saranno rigide e il bacino deve necessariamente essere perpendicolare al terreno, lenza nessun tipo di inclinazione.
Busto eretto morbidamente, spalle lasciate ricadere verso il basso e braccia abbandonate lungo i fianchi; testa e collo eretti, come appesi ad un filo proveniente dall’alto, mascella e mandibola rilassate, occhi semichiusi. Mento abbassato verso lo sterno.
Il filo, che visualizzeremo passare attraverso tutto il nostro corpo, partendo da terra verso il cielo, tirerà gentilmente nelle due direzioni opposte mantenendoci in perfetto equilibrio e come sospesi, scaricando la tensione del bacino ed allungando la colonna vertebrale.
Seduti
Per il rilassamento in questa posizione è preferibile usare un sedile rigido, con o senza spalliera: i piedi sono appoggiato perfettamente a terra, le ginocchia distanziate in modo che le gambe formino un angolo retto e che il peso scarichi uniformemente sulle piante dei piedi.
E’ importante mantenere la schiena dritta, partendo dal bacino e passando attraverso il busto per arrivare alla cima del capo. Le braccia saranno piegate in modo morbido, le mani appoggiate vicino alle ginocchia o posate vicino all’addome coi palmi rivolti verso l’alto, una dentro l’altra alla maniera orientale.
E’ possibile praticare anche seduti su cuscini, a terra e la posizione sarà quella del loto o semiloto, a gambe incrociate, fino a raggiungere quello della gru ( in ginocchio, seduti sui talloni)
Sdraiati
Questo sistema offre più soluzioni, anche se è sempre opportuno usare un supporto rigido come un tatami, un tappeto o il pavimento ed utilizzando un cuscino basso e non morbido per sostenere la testa e la cervicale.
- posizione supina: gambe divaricate, equidistanti dalla linea immaginaria che visualizziamo e che attraversa il nostro corpo, la colonna vertebrale è distesa ma non rigida, il collo allungato ed il mento verso lo sterno, le spalle rilasciate a contatto col terreno o col piano d’appoggio, le braccia equidistanti con le mani a palmo ingiù preferibilmente, o poggiate sulle ossa iliache (in questo caso porre due cuscini sotto i gomiti). Nessuna tensione, nessun irrigidimento devono essere presenti per avere il massimo del risultato.
- posizione sul fianco: meglio il destro per evitare la pressione del fegato sugli altri organi. Capita infatti che si prendano posture errate senza pensare al danno effettivo che si può arreare al nostro fisico, bisogna fare attenzione a ogni piccolo particolare. Piegare il braccio destro per portare la mano a sostenere il viso, mentre il sinistro sarà lasciato disteso lungo il fianco, con la mano appoggiata sulla coscia o all’anca. La gamba destra pure sarà stesa, mentre la sinistra sarà piegata in modo da avere il piede nell’incavo del ginocchio destro.
Se dovessero verificarsi tensioni durante gli esercizio di respirazione posturale, con le pratiche di rilassamento si imparerà a indirizzare via via l’energia sui muscoli contratti in modo da correggerne i difetti.