A Napoli convegno sul patrimonio etnocoreutico in Italia

etnocoreologia Airdanza
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Il 18 e 19 Maggio l’Archivio di Stato di Napoli ospiterà il convegno “Pulsanda Tellus – Percorsi di storiografia ed etnografia del patrimonio etnocoreutico italiano”.

Promosso da AIRDanza in collaborazione con l’Archivio di Stato di Napoli e Associazione Taranta il Convegno — dedicato a Diego Carpitella — si articola in tre sessioni incentrate su “Etnografia e patrimonio”, “Etnocoreologia fra volontariato e assenze istituzionali” e “Storiografia e patrimonializzazione”. Qui di seguito il comunicato stampa diffuso dal comitato organizzativo.

Comunicato stampa

Nelle giornate di giovedì e venerdì 18 e 19 maggio si svolgerà presso l’Archivio di Stato di Napoli un Convegno nazionale sulle danze etniche in Italia, dal titolo “PULSANDA TELLUS. Percorsi di storiografia ed etnografia del patrimonio etnocoreutico italiano”. Le giornate di studio, organizzate e finanziate dell’Associazione Italiana per la Ricerca sulla Danza, vedranno riunirsi in presenza e in remoto i principali studiosi di Etnocoreologia italiana e di Antropologia della danza, per fare il punto sul quadro delle indagini etnografiche sinora svolte, per esporre studi, analisi e teorie sulle oltre mille danze diverse che, a partire dalla fine degli anni ’70 del secolo scorso, gli studiosi di più lungo corso hanno documentato costituendo vari archivi privati sparsi in Italia.

Da vari anni l’UNESCO, il mondo accademico e gli istituti culturali stanno valorizzando il patrimonio immateriale delle varie culture popolari del nostro pianeta, che sta rischiando una progressiva rarefazione. Oggi vi è maggior sensibilità dell’opinione pubblica verso quei patrimoni non scritti e non materiali come la danza, la musica, il canto, la narrativa, i miti, le leggende, il linguaggio gestuale, ecc. che hanno un valore ed un’antichità di grande interesse. Negli ultimi decenni danze emblematiche della cultura italiana come la tarantella, la tammurriata, la pizzica, il saltarello e altre stanno entusiasmando le nuove generazioni che hanno avvertito il rischio di dispersione e di definitiva scomparsa. Al senso di vergogna verso le origini contadine delle generazioni uscite dall’ultimo conflitto mondiale sono subentrati l’interesse e la riscoperta delle radici culturali di ciascuna area del nostro Paese. Si tratta di una ricchezza e di una biodiversità culturale che è anche fonte di attrazione per un turismo intelligente e maturo, nonché movente di socializzazione e sano divertimento.

Al convegno partecipano una ventina di relatori e relatrici provenienti da tutte le regioni, porteranno le loro esperienze di ricerca per allestire una sorta di censimento dei balli documentati, per denunciare il disinteresse istituzionale per la disciplina e per promuovere una tutela di tale bene comune, ancora presente nelle feste popolari, nei carnevali e i nei pellegrinaggi religiosi.

Porgerà il saluto la Direttrice dell’Accademia Nazionale di Danza. La scelta della collocazione presso l’Archivio di Stato e nella città di Napoli vuole sottolineare quanta strada ancora c’è da fare negli studi storici delle danze etniche italiane e quanto l’immagine stessa di Napoli si lega alla tarantella, la danza forse più famosa al mondo.

Le giornate di studio, organizzate dell’antropologo della danza prof. Gala (Univ. di Firenze), sono dedicate alla memoria all’etnomusicologo Diego Carpitella, scomparso trenta anni or sono, fondatore dell’Etnomusicologia italiana, studioso di tarantismo con Ernesto De Martino e promotore delle prime esplorazioni etnomusicali in tutto il Paese insieme ad Alan Lomax. Seguirà in autunno la pubblicazione degli atti.

Comitato scientifico: Roberta Albano, Alessandra Broccolini, Paola De Simone, Giuseppe Michele Gala, Paologiovanni Maione, Noretta Nori, Maurizio Padovan, Maria Venuso.

La partecipazione al convegno è gratuita e si può seguire anche in remoto sui social.
Orario: giovedì 18 maggio h. 15,30-18,00, venerdì 19 maggio h. 9,30 – 18,00.
Per informazioni: info@airdanza.it – taranta@taranta.it, 347-5000000

Per chi volesse assistere da remoto, è possibile collegarsi attraverso la piattaforma Zoom con questo link. La piattaforma permette di porgere domande nella chat ai relatori, per allestire un dibattito a fine di ogni sessione.

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