Risultato positivo della mobilitazione per l’Istituto centrale per i Beni Sonori e Audiovisivi

Un emendamento alla Spending Review salva vari enti dalla soppressione

La Commissione Bilancio del Senato nella seduta di ieri 27 luglio ha approvato l’emendamento 12.65 (a firma Vita, Vittoria Franco, Rusconi, Ceruti, Mariapia Garavaglia, Marcucci, Procacci, Soliani, Andria, Negri, Mercatali, Bertuzzi) al testo del Decreto Legge n. 95 – la cosiddetta Spending Review –  eliminando i commi da 31 a 38 dell’art. 12 che disponevano la chiusura del Centro Sperimentale di Cinematografia, della Cineteca Nazionale e dell’Istituto Centrale per i Beni sonori e audiovisivi. Dopo l’esame della Commissione il testo passerà all’Aula ma, vista la presenza in Commissione del Ministro per la pubblica amministrazione e la semplificazione Patroni Griffi che non si è opposto all’emendamento rimettendosi al voto dei commissari,  si può sperare che non intervengano ulteriori modifiche. E’ però importante che la mobilitazione non si interrompa nei prossimi giorni mentre il decreto si avvia all’approvazione definitiva.

Per chi non avesse ancora firmato, riportiamo qui di seguito l’appello diffuso in rete negli ultimi giorni per chiedere la revisione del decreto di soppressione dell’Istituto centrale per i Beni Sonori e Audiovisivi (già Discoteca di Stato) e garantire anche in futuro una adeguata conservazione e fruizione di un patrimonio inestimabile:

L’Istituto centrale per i beni sonori e audiovisivi (ICBSA) è stato soppresso con il decreto legge 95 del 6 luglio 2012
L’Istituto Centrale per i Beni Sonori ed Audiovisivi (ICBSA), già storica Discoteca di Stato- Museo dell’Audiovisivo, non c’è più
CI CHIEDIAMO
  • Perché nel testo di un dispositivo legislativo finalizzato a reali risparmi a livello nazionale viene espressamente nominato un Istituto storico, unico nel nostro paese, che non ha auto blu, non effettua alcuno spreco di denaro pubblico, con un budget ridotto a livelli di sussistenza?
  • Perché contemporaneamente si ritiene di istituire un nuovo organismo di Istituto Centrale Sperimentale di cinematografia  i cui costi prevedibili saranno incomparabilmente maggiori per le pubbliche finanze e che nulla hanno a che vedere con la tutela e la valorizzazione della nostra memoria sonora ed audiovisiva?
  • Perché il Ministero per i Beni e le Attività Culturali negli ultimi 10 anni ha promesso uno sviluppo dell’ICBSA (già Discoteca di Stato-Museo dell’Audiovisivo) spendendo milioni di euro per la nuova sede dell’Istituto a Palazzo della Civiltà Italiana all’EUR e ne cancella oggi le attività in modo immotivato ?
  • Perché non si considerano le funzioni, le competenze e le iniziative svolte dall’Istituto Centrale , tutte verificabili e riconosciute, ed alcune delle quali essenziali come il Deposito Legale dei beni sonori ed audiovisivi  (L. 106 del 2004)?
  • Perché si annullano decine di collaborazioni con università, enti ed istituzioni culturali, anche a livello internazionale, a cui l’ICBSA ha sempre dato una disponibilità istituzionale, culturale e civile non comuni ?
  • Perché dimenticare uno straordinario patrimonio di quasi 500.000 supporti che mai come oggi riveste una specificità e un interesse, peraltro segnalato, a suo tempo, anche dall’Unesco nel progetto Memoria del mondo”?
  • Chi e come assolverà ai compiti di tutela e valorizzazione del patrimonio sonoro ed audiovisivo vista la soppressione dell’Istituto e la legittima vocazione cinematografica del nuovo Istituto Centrale?
Sono alcune domande per le quali si attende una risposta.
La convinzione è che la soppressione dell’ICBSA sia un nuovo, grave colpo alla conservazione della memoria ed alla diffusione della cultura nel nostro Paese.
Sottoscrivere questo documento sarà  un aiuto per richiedere la revisione del decreto di soppressione
PER SOTTOSCRIVERE L’APPELLO INVIATE UNA E-MAIL ALL’INDIRIZZO:
CON  ALL’OGGETTO “SOTTOSCRIZIONE APPELLO” E NEL TESTO NOME E COGNOME O NOME DELL’ISTITUZIONE, ENTE, ASSOCIAZIONE CHE SI RAPPRESENTA
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Un commento

  1. Il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Piero Giarda, ha annunciato che il testo sarà quello ”approvato dalla commissione, con alcune modifiche di coordinamento”. Quindi presumibilmente gli enti per questa volta si salveranno. Speriamo bene…

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