La rubrica di Giovanna Natalini presenta il nuovo CD di Vicente Parrilla con More Hispano
La diffusione dei dischi, e poi dei cd, ha mutato profondamente il nostro rapporto con la musica.
Tendiamo a pensare che un brano di musica sia sempre uguale, che ogni volta che riascoltiamo una esecuzione ne cogliamo aspetti diversi, ma che in fondo la musica sia un blocco che sta lì.
Un po’ come una statua di marmo. Ci giriamo intorno piano piano, ne cogliamo sempre più dettagli ma la statua è sempre quella.
Così ci affezioniamo ad una particolare esecuzione e le altre finiscono per essere un paragone con quella che conoscevamo, ci sembra che gli manchi qualcosa oppure che ci aprano orizzonti che la «nostra» non ci apriva.
Ci mettiamo davanti ad uno spartito e cerchiamo di eseguire quelle note scritte, con i tempi e le agogiche indicate, e pensiamo che tanto più siamo vicini alle indicazioni scritte, tanto più sia «giusta» l’esecuzione.
Insomma tendiamo a rendere rigida la musica, a pensare che il «giusto» sia la vicinanza alle indicazioni del compositore e che aggiungere o modificare qualcosa sia un’azione irriverente e quasi sacrilega.
Nei secoli passati la musica non è stata questo.
Non c’era un mezzo meccanico che la riproduceva, ogni volta era ri-eseguita e ogni volta doveva catturare l’attenzione del pubblico.
Le note scritte erano lì per ricordare più o meno l’andamento, ma poi su quello si improvvisava, si ornava, si arricchiva.
Vicente Parrilla con il suo ensemble More Hispano cerca di fare musica così, come si faceva diversi secoli fa.
Nel cd Glosas porta avanti un progetto molto interessante con l’idea dichiarata, mutuata dalla prassi rinascimentale, che ogni nota suonata, in una forma o nell’altra, sia propria di chi sta suonando, nel senso che sia improvvisata, composta o scelta tra diverse possibilità e non sia solo un eseguire delle note «scelte» da altri.
Secoli fa non c’era una gran differenza tra essere esecutore ed essere compositore. Le melodie rinascimentali erano, e anche in questo cd sono, una base sulla quale si ornava improvvisando al momento. In questa esperienza Parrilla non cerca di ornare, ovvero eseguire le glosas, attraverso lo studio dei trattati storici, ma entrando dentro il suono, dentro il fare musica, e lasciando sorgere spontaneamente l’ornamentazione. Non è un approccio solo intellettuale, da erudito, ma è nutrito anche dagli aspetti della fisicità e delle emozioni dell’interprete.
Un interprete che ha vissuto in questo repertorio con tale intensità e per tanto tempo da averlo fatto suo, da sentirlo quasi come una continuazione del suo corpo.
GLOSAS – Embellished Renaissance Music
Etichetta: Carpe Diem CD-16279
More Hispano
Vicente Parrilla – flauti dolci, direzione
Raquel Andueza – soprano
Fahmi Alqhai – viola da gamba
Rahmi Alquai – viola da gamba
Gerald Stempfel – flauto dolce
Johanna Rose – viola da gamba
Jesus Fernandez – liuto, tiorba
Miguel Rincón – tiorba, chitarra barocca
Javier Nunez – clavicembalo
Àlvaro Garrido – percussioni
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