Fuori Programma Festival apre con Davide Valrosso

Al Teatro Biblioteca Quarticciolo Cinque danze per il futuro_studio, restituzione dei materiali della residenza creativa e incontro aperto al pubblico

Silvia Mozzachiodi
Davide Valrosso Fuori Programma Festival
Davide Valrosso e Daniele Gherrino – ph. Rebecca Lena

Al via nella Capitale la sesta edizione di Fuori Programma Festival, manifestazione estiva che promuove la multiforme realtà della danza contemporanea in un’ottica orizzontale ed inclusiva. Il sottotitolo Geografia delle relazioni, scelto dalla direttrice artistica Valentina Marini, rivela la ricchezza del programma, variegato nell’offerta dei linguaggi coreografici, articolato nella presentazione di spettacoli, laboratori, incontri e residenze artistiche, ramificato tra il Municipio V e il Municipio XI.

Ad aprire il Festival, venerdì 18 giugno alle ore 18:30 presso il Teatro Biblioteca Quarticciolo, sarà Cinque danze per il futuro_studio di Davide Valrosso, progetto sviluppato dal giovane coreografo nel corso della residenza creativa tenutasi al Quarticciolo da lunedì 14 giugno. A seguire un incontro con gli artisti per avvicinare il pubblico ai processi creativi e alla riflessione critica.

Cinque danze per il futuro_studio


Crediti

Concept Davide Valrosso
Musiche originali Daniele Gherrino
Collaborazione all’ideazione Valeria Vannucci
Produzione NINA
Coproduzione ADH – Anghiari Dance Hub e Körper
Con il sostegno di a.ArtistiAssociati, C.I.M.D, PARC Performing Arts Research Centre
In collaborazione con Fuori Programma Festival/Teatro Biblioteca Quarticciolo

Sinossi

Se c’è qualcosa che vorrei trovare nel futuro è la danza, una danza come sistema di relazioni, di trasformazione e di scoperta, che continua a superare i suoi stessi confini per creare immaginari e paesaggi inediti. I cinque quadri proposti ospiteranno un danzatore e un musicista che agirà dal vivo, attraversando tematiche in proiezione al futuro e combinando di volta in volta un diverso sistema di relazioni per ognuna delle Cinque proposte di danze per il futuro. Le presenze sulla scena intessono un corredo di connessioni, relazioni, scambi, apparizioni, destrutturazioni che dal primo al quinto capitolo concretizzano un andirivieni di immagini o immaginari essenziali, sconfinando nel contatto o nella distanza fra i ruoli, nell’assenza o nell’alternarsi dei performer, nel dismettere i propri panni per vestire quelli dell’altro. Cinque danze per il futuro mescola il concetto di corpo performativo costruendo un organismo scenico di forma ibrida fra danza e concerto. Si nutre delle particolarità di ognuno degli interpreti, che uniti portano in scena il proprio bagaglio di elementi necessari per il futuro.

Biografia di Davide Valrosso
Artista Associato a Oriente Occidente – Festival di danza contemporanea (2018-2019) e Coreografo residente al Balletto di Roma (2018-2020)

Diplomato presso l’English National Ballet, per cinque anni ha lavorato con la Compagnia Virgilio Sieni, sia come danzatore sia in qualità di performer e formatore all’interno dell’Accademia sull’Arte del Gesto di Firenze.
Come interprete ha collaborato con artisti visivi e coreografi tra cui: Tino Sehgal, Paolo Bronstein, Ariella Vidach, Laura Corradi, Paolo Mohovich, Gustavo Ramirez, Jacopo Godani, Eugenio Scigliano, Raymond Sullivan, Daniele Ninarello, Antonello Tudisco, Raphael Bianco, Pascal Touzeau, Cristina Rizzo, Fabrizio Favale e Franca Ferrari.
Autore del progetto Cosmopolitan Beauty, prodotto da Cango_Centro di produzione sui linguaggi del corpo e della danza e supportato dal Teatro Pubblico Pugliese (selezione Anticorpi 2016), e del progetto We_Pop, prodotto dal Festival Oriente Occidente (selezionato NID Platform 2017). Viene coinvolto nel progetto Prove D’autore XL, edizione 2017, nell’ambito del quale ha creato We are not alone per il Triennio del Balletto di Roma, sotto la direzione di Roberto Casarotto. Nel 2018 crea Biografia di un corpo, prodotto da Kilowatt/Capotrave, nell’ambito del progetto europeo BeSpectACTive, e Sogno, una notte di mezz’estate commissionato dal Balletto di Roma. Inoltre viene selezionato nel progetto Resid’And presso l’Accademia Nazionale di Roma per cui crea Bloom. Nel 2018 diventa coordinatore e tutor del progetto C.I.M.D – Incubatore per futuri coreografi sostenuto dal Mibac (Milano); nello stesso anno riceve il riconoscimento come Artista Emergente Pugliese. Nel 2019 presenta Bloom II, performance site-specific creata in collaborazione con il Centro Culturale S. Chiara all’interno del Mart – Museo d’arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto e viene selezionato per il progetto Crossing the Sea, tramite il quale lavora con la Compagnia Attakkalari Bangalore – India, dove crea A peaceful Place. Nello stesso realizzata l’assolo Who is Joseph? (produzione Festival Oriente Occidente, Kilowatt, ADH – Anghiari Dance Hub, con il supporto di Fabbrica Europa, Atelier delle Arti di Livorno, Attakkalari centre of Movement and Art – India e la collaborazione di C.I.M.D).
Davide Valrosso attualmente collabora con l’Università La Sapienza di Roma nel SARAS – Dipartimento di storia, antropologia, religione, arte e spettacolo. Nel 2020 è autore della creazione Sinapsy per il Polish Dance Theatre.
Con i suoi lavori ha partecipato a numerosi festival e rassegne, sia in Italia che all’estero (come in Spagna, Romania, Croazia, India e Corea). La sua ultima creazione Love|Paradisi artificiali, vincitrice del premio Cross Award, ha debuttato al Festival MilanOltre lo scorso settembre 2020 (produzione C.I.M.D., con il sostegno di MIC e SIAE nell’ambito del programma “Per Chi Crea”, co-produzione Compagnia Körper, con il supporto di ADH – Anghiari Dance Hub, a.ArtistiAssociati, Lis Lab/Cross Project, Centro Residenze per la Toscana Armunia, Next – Laboratorio di idee per la produzione e distribuzione dello spettacolo dal vivo lombardo Progetto della Regione Lombardia in collaborazione con Fondazione Cariplo).
Nel suo percorso coreografico Davide Valrosso lavora sull’ascolto continuo del presente, concentrando la sua ricerca sull’origine della trasformazione nel gesto e la scoperta delle energie invisibili che guidano il movimento. Mescolando metodo, percezione e istinto, la pratica artistica alla base della sua indagine trova nella verità dell’esserci la tensione necessaria del corpo. L’incontro fra corpi, la collaborazione con altri artisti, la commistione di linguaggi e suggestioni sono tutti elementi che permettono alle sue opere coreografiche di rendere visibile l’invisibile, cogliere le energie sottili che le attraversano e le relazioni che ne scaturiscono. Movimento, gesto, azione, danza, musica, poesia, letteratura, filosofia, arti visive, pratiche somatiche e di meditazione, rapporto con gli elementi scenici, spazio e studio della luce vengono costantemente messi alla prova per poterne riscattare la sostanza.

Per consultare il programma del Festival vai a questa pagina.

Per vedere l’incontro online di presentazione del Festival consultare la pagina Facebook di Talkwithdance cliccando sull’immagine qui sotto.

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