Una petizione per il potenziamento delle scuole italiane all’estero


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Ecco il testo della petizione rivolta al Ministero degli Affari Esteri

Le Istituzioni scolastiche italiane all’ estero, che costituiscono nel mondo una rete di 286 scuole pubbliche, private paritarie, legalmente riconosciute e con presa d’ atto, sono un fondamentale organo della diffusione e della promozione della cultura italiana all’ estero. Ad esse vanno aggiunte le sezioni italiane di scuole europee, le sezioni italiane di scuole internazionali, i corsi di lingua italiana presso scuole straniere ed i lettorati di italiano presso università straniere. Il complesso della popolazione di queste istituzioni scolastiche è di poco meno di 30.000 studenti.

Un importante ruolo educativo in queste scuole è svolto dal personale docente di ruolo in missione, che secondo la più recente normativa svolge uno o due mandati all’ estero, per complessivi nove anni non rinnovabili. La tendenza, manifestatasi con gli ultimi governi, a ridurre l’ impegno finanziario ed organizzativo dello Stato Italiano nelle I.S.I.E. fino alla completa privatizzazione e devoluzione di esse agli enti gestori locali, è in evidente contraddizione con la più generale esigenza di diffondere e promuovere, tanto verso le nostre comunità d’ emigrazione che verso i cittadini di altri paesi interessati all’ Italia, la cultura e l’ ingegno italiano. Si tratta di un complesso sistema culturale per sua natura immateriale, ma precisamente identificabile in ciò che chiamiamo lo “stile italiano”. La diffusione in chiave commerciale del “made in Italy” dipende strettamente dalla presenza visibile del nostro patrimonio culturale e formativo nei vari paesi. Questa pervasiva influenza italiana nel mondo si realizza essenzialmente attraverso gli Istituti italiani di cultura e le Scuole italiane. Ritenere tutto questo un inutile orpello o un lusso superfluo e, di conseguenza, tagliare anno dopo anno il contingente dei nostri insegnanti all’ estero rappresenta una politica autodistruttiva che, lungi dal contrastarla, asseconda la tendenza al declino della nostra immagine internazionale, con il rischio di renderla sempre più flebile, intermittente, incapace di reggere il confronto con nazioni europee assai più attive.e risolute nella promozione della propria identità nel mondo.

È possibile firmare la petizione sul sito change.org

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