Un post di Rita Zambon sui balli in teatro in tempo di Carnevale
Il Carnevale, momento di allegria e di libertà, è sempre stato caratterizzato da forme spettacolari sia popolari che colte, e molte città, piccole e grandi, possono vantare tradizioni che ancora adesso continuano. Durante il XVIII e il XIX secolo il Carnevale segnava l’inizio della stagione teatrale più importante dell’anno e sia nell’opera che nel ballo la sua gioia spesso faceva da sfondo a vicende liete o, al contrario, da contrasto a drammi. Giuseppe Verdi che ne era ben consapevole, lo utilizzò come ambientazione per la fosca trama di Un Ballo in maschera.
E proprio i balli in maschera in questo periodo vivacizzavano spesso i foyer e le sale dei teatri, come la famosa Cavalchina che animava il teatro la Fenice. Ne resta l’eco – per tornare a Verdi – nella famosa entrata delle zingarelle in Traviata ma anche, ai nostri giorni in The Phantom of the Opera di Andrew Lloyd Webber, in cui all’inizio del secondo atto, per celebrare l’anno nuovo a Parigi, si dà un Bal masqué nel foyer dell’Opéra Garnier. (R.Z.)
